ALTERNANZA SCUOLA / LAVORO > SEMINARIO A. S. L. (19 SETTEMBRE 2016)

Fabrizio Proietti, MIUR

L’introduzione e generalizzazione dell’Alternanza Scuola Lavoro deriva dalle normative e pratiche delle altre Nazioni Europee, con la finalità di mettere i nostri giovani alla pari nel mercato europeo del lavoro (“dotare i ragazzi di competenze nuove che favoriscano l’inserimento”). Praticata già fin dagli anni ‘90, soprattutto negli Istituti tecnici e professionali, è stata generalizzata con la L. 107/ 2015 : negli ultimi tre anni delle Scuole superiori si devono fare 200 o 400 ore complessive tra teoria (sicurezza, pertinente, ecc.) e pratica operativa. L’A S/L deve essere coerente con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (che ogni Istituto deve redigere entro ottobre, e poi pubblicare nel Portale “Iscrizioni” del Sito della Scuola), elaborato dal Comitato Tecnico Scientifico in co-progettazione con le strutture (ospitanti) del territorio. L’interlocutore delle scuole è il mondo del lavoro. Obiettivi della A S/L :

• Per gli studenti :

a) competenze (life skills)
b) orientamento
c) combattere dispersione

• Per le scuole :

a) rafforzamento della didattica per competenze (europee EQF)
b) legame con il territorio del lavoro
c) innovazione e organizzazione didattica

• Per le strutture ospitanti :

a) co-progettare con le scuole
b) interazione sulla formazione
c) politiche di reclutamento

Riferimento è la Guida Operativa già pubblicata dal MIUR. Snodo fondamentale per l’applicazione è il patto formativo scuola – studente. Prossime innovazioni MIUR :

• Carta dei diritti e dei doveri degli studenti dell’alternanza
• un sito dedicato all’alternanza
• modifica dell’esame di maturità (non si può sostenere se non si è svolta l’alternanza)
• nel Piano di formazione per i docenti sarà prevista specificamente l’A S/L e relativi fondi
• attivazione del registro dell’alternanza per le strutture ospitanti (che dichiarano quanti studenti)
• accordo con INPS sulla figura dello studente nella struttura ospitante

Parametri che contraddistinguono l’ambiente di lavoro: sicurezza; quali attività vi si svolgono. Gli studenti sono affiancati a chi già opera nelle strutture ospitanti. Il mondo del lavoro deve avere fiducia nelle competenze acquisite dagli studenti Imparare ad utilizzare le diverse fonti di finanziamento MIUR (formazione, informatica / piano digitale, …) in modo convergente.

Carla Galdino, MIUR

L’attività di AS/L comprende la formazione + operatività nella struttura ospitante; altrimenti si parla di Impresa formativa simulata = periodi di formazione + operatività in ambienti o struttura non aziendali (ad es. associazioni, ecc.) o all’interno dell’istituto scolastico (anche con aziende o associazioni “madrina”). L’attività di AS/L è un progetto d’Istituto che va inserito nel PTOF e deve avere durata possibilmente triennale. Va elaborato nel PTOF con il Comitato tecnico scientifico. Il progetto di A S/L deve essere approvato dal Collegio docenti e dal Consiglio d’Istituto; poi passa ai Consigli di Classe. Obiettivi dell’AS/L :

• obiettivi formativi e di socializzazione (alla professione)
• obiettivi economici (influenzare le situazioni formative, facilitare la transizione dalla formazione all’occupazione
• incidere sui processi motivazionali
• incidere sui risultati scolastici

Si possono elaborare le varie fasi (anche quella finanziaria) utilizzando un diagramma (ad esempio un GANNT). (vedi files “Galdino – fasi del progetto” 1 e 2).

• Fase 1

Finalità generali (5 righe), oggetto della proposta progettuale (per macro-aree distinte per indirizzi e/o curvatura)

a) Obiettivi di sistema (generali- utilità del progetto) : conoscere, formare, orientare
b) Obiettivi per gli studenti :

• contenutistici specifici per indirizzo + competenze trasversali
• apprendere cosa significa stare nel mondo del lavoro
• Confrontarsi e rapportarsi con altri, modulare le emozioni

• Fase 2

a) Tipologie di potenziali destinatari finali e beneficiari (a chi va il progetto)
b) Obbiettivi specifici/ risultati attesi (cosa voglio e voglio fare)
c) Formazione in contesti lavorativi

• Fase 3

Attività /anche in rete di scuole per relative competenze :

Coordinare l’azione formativa : alla base deve esserci la progettazione coerente e deve rispondere alla domanda: Che significato ha la AS/L nell’esperienza degli alunni, dei docenti e della scuola? La didattica si serve di tutti gli elementi del territorio; di tutti i linguaggi. La decentralizzazione della gestione formativa rientra nel principio di complementarietà.

Attività del consiglio di classe :

• deve collegare il progetto d’istituto con il lavoro svolto in classe.
• i docenti preparano un piano di lavoro (art. 87- 88-89 DL 2010) al posto delle programmazioni attraverso Unità di Apprendimento che valuta anche l’apprendimento delle competenze
• l’UdA multidisciplinare è costruita dal Consiglio di classe e contiene più UdA disciplinari
• competenze tra loro integrate
• attività educative e didattiche unitarie, metodi, soluzioni organizzative
• modalità con cui verificare i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite e quanto esse si siano trasformate alla fine del percorso, in competenze personali

Sviluppare piani di lavoro e utilizzando UdA; queste privilegiano la modalità di apprendimento non più i programmi, cioè come è arrivato lo studente a sapere, a conoscere …. E sono mirate alle competenze (quindi coerenti con A S/L). Elaborare una unità di apprendimento per anno è sufficiente. Nel tempo si avranno a disposizione 3/4 UdA che sono sufficienti per fare un piano di apprendimento per/alle competenze.

Compito reale : Nelle verifiche è opportuno aggiungere domande su argomenti non spiegati per verificare se gli alunni hanno sviluppato abilità e competenze. Può essere utile introdurre un modello di relazione degli studenti – una riflessione sul lavoro svolto e di autovalutazione dell’esperienza anche attraverso griglie. La scuola è tenuta a valutare competenze e abilità. Non ci sono più i programmi.

Per le competenze valutare due misure diverse insieme : conoscenze e abilità : Si misurano abilità e conoscenze; le competenze si inferiscono (si desumono, partendo da una determinata premessa o dalla constatazione di un fatto)

Sicurezza : Se l’alternanza si svolge in luoghi con sicurezza diminuita rispetto agli standard (es. associazioni, scavi archeologici, luoghi non aperti al pubblico o non lavorativi)

• è importante la formazione del tutor scolastico
• occorre informare e formare i ragazzi
• aumentare la formazione della sicurezza con un pacchetto di ore aggiuntivo (4+4)
• fare una piccola integrazione dell’assicurazione da parte della scuola

Il periodo di formazione sulla sicurezza (fatto a inizio A S/L) ha validità per 5 anni. Fare un Progetto di A S/L non troppo dettagliato (anche nella varie fasi) così da poterne estrapolarle parti da adattare a progetti per altri finanziamenti. Nelle strutture ospitati vanno gruppi molto piccoli di studenti (4/5) per seguire un’esperienza coerente con le attività effettivamente svolte in essa. La formazione iniziale generale (anche alla sicurezza) può essere fatta con l’intera classe a scuola (o in altre sedi concordate nel Progetto); la formazione specifica per le attività nell’azienda va fatta con essa e in parte per forza al suo interno.

Aldo Riggio, IN

ItaliaNostra è interessata all’AS/L non fosse altro perché la nostra “repubblica è fondata sul lavoro”. Siamo molto interessati a partecipare per consolidare ed ampliare i rapporti con le scuole, per l’educazione alla cittadinanza dei giovani, come orientamento alle professioni dei Beni Culturali (vedi ricerca svolta anni fa per i Poli Museali del Lazio), per la crescita culturale dei Soci, come opportunità di accrescere il numero di soci, ecc. Ha sottoscritto un Protocollo con la Direzione MIUR che si occupa dell’A S/L a febbraio 2016.

Già a marzo abbiamo segnalato alle sezioni che difficilmente Italia Nostra può essere ente ospitante. Però possiamo assolver ad altre funzioni che l’A S/L prevede: innanzitutto essere membri del Comitato Scientifico (o Comitato tecnico Scientifico) per la co-progettazione nel territorio (anche per mettere a disposizione le reti di relazioni delle nostre sezioni), contribuire alla formazione (attraverso i soci esperti; decidano se farlo gratuitamente o no, dato che tale attività svolta da esterni alla scuola può essere retribuita), affiancare volontariamente altri enti ospitanti (ad esempio soprintendenze o musei o biblioteche, ecc.) come tutor (serve però una lettera di gradimento dell’ente).

Per tutta Italia le convenzioni tra gli Istituti scolastici e Italia Nostra devono essere firmate dal Presidente nazionale, che ha delegato la Prof. Maria Rosaria Iacono. Nella Guida non è indicato tra gli strumenti il Piano finanziario preventivo; però: se il progetto di A S/L che è finanziato dal MIUR va approvato dal Consiglio di Istituto e a fine anno va rendicontato al MIUR (Uffici Scolastici Regionali?), esso deve essere compreso nel progetto con le specifiche voci per le diverse attività. L’approvazione del Consiglio di Istituto necessita anche per l’uso degli spazi e per il coinvolgimento del personale ATA (i rappresentanti MIUR confermano). Alcuni Istituti fanno ancora riferimento per l’ A S/L alle disposizioni pre-Guida; sarebbe opportuno che venissero indicate ufficialmente quelle non più valide). L’impressione è che il modello di A S/L del MIUR sia molto orientato su imprese di piccola e media dimensione ovvero a (genericamente) uffici; ma il mondo del lavoro è molto più ampio: libere professioni, attività che non si svolgono in luoghi circoscritti (ad esempio un’area archeologica), terzo settore e volontariato; ma anche telelavoro. In alcuni casi, vedi l’esperienza dell’ITI di Ancona, che collabora con la soprintendenza per lo studio dei reperti ai fini del loro restauro, una parte del processo di analisi si sviluppa a scuola perché la sede della soprintendenza non ha gli strumenti (né i soldi) per poi tornare nei laboratori di restauro dell’ente. Non si tratta di A S/L come prefigurata dal MIUR ma non è nemmeno Impresa formativa simulata. Secondo noi è tuttavia una vera esperienza di A S/L: gli studenti conoscono il “processo produttivo” e operano come se la scuola avesse una commessa di lavoro. Chiede di poter riflettere con il MIUR su questo fatto, eventualmente prefigurando altre modalità per l’A S/L oltre quelle già ora nella Guida operativa. Altro caso è quello di progetti del tutto interni alla scuola: ad esempio la sistemazione dell’archivio dell’ultima scuola montessoriana di Roma; può essere impostato come impresa formativa simulata, serve un “committente esterno” (ad esempio l’associazione europea montessoriana o la biblioteca stessa del MIUR) e serve un validatore del processo e dei risultati degli studenti (e potrebbe essere Italia Nostra). Dica il MIUR se è plausibile.

Antonella Nuzzaci , Univ. L’Aquila

L’Alternanza prevede diverse figure che interessano una associazione come Italia Nostra, che è bene “identificare” con attenzione.

• Compiti della scuola :

• attuare una formazione per competenze
• dichiarare la metodologia educativa
• predisporre una valutazione orientativa
• concordare la modalità di approccio al mondo del lavoro

• Tutor scolastico :

• deve effettuare una apposita formazione (o deve essere competente nel campo lavorativo)
• possibilmente devono essere previste due figure :

a) tutor che “accompagna” l’alunno nelle sua attività
b) tutor che “accoglie”, deve conoscere il mondo lavorativo che ospita l’alunno

• Tutor aziendale :

Il tutor aziendale definisce le condizioni dell’esperienza, presenta l’identità professionale, fa conoscere il luogo di lavoro e le componenti del lavoro, rende chiare al tutor scolastico (e alla scuola) le condizioni di collaborazione

• Insieme :

• concertano la conciliazione tra apprendimenti formali, non formali e informali
• stabiliscono le abilità di ordine superiore (consapevolezza, rispetto delle regole, ecc.)
• stabiliscono cosa valutare e chi valuta cosa
• comunicano le aspettative del progetto
• rispettano le diversità dell’apprendimento.

Una valutazione informata valuta i risultati dell’apprendimento in funzione dei punti precedenti. E’ sorta l’esigenza di una nuova figura: il facilitatore (peraltro già prevista nei progetti PON ed in altre esperienze di alternanza scuola-lavoro, ma in veste di intermediario tra la scuola e l’ente ospitante e con mansioni di monitoraggio delle attività).

• Il facilitatore :

• partecipa alla stesura del progetto
• sviluppa con l’istituto e l’ente ospitante il piano di formazione
• formula insieme alla scuola le macro-aree
• si rapporta con gli altri tutor
• periodicamente fa il punto sulla situazione dell’apprendimento e dell’esperienza
• collabora a formulare la ripartizione delle attività tra scuola e impresa
• è utile nel primo periodo di attività AS/L nell’affiancamento scuola – impresa
• mette in contatto gli apprendimenti che avvengono in ambienti diversi
• partecipa alla valutazione finale
• monitora e valuta i percorsi attivati
• verifica la ricaduta sulla scuola, su I N e sul territorio del lavoro svolto
• verifica, attraverso indicatori, se sono stati perseguiti gli obiettivi (tra gli indicatori di qualità sono i tempi e la durata delle attività e laboratori)
• realizza esperienze diverse da quelle programmate
• tiene rapporti tra interno ed esterno delle istituzioni scolastiche e tra ente ospitante e scuola
• mette in relazione il progetto di AS/L con i gradi superiori di istruzione (Università, master, ecc.) per verificarne l’efficacia anche nel prosieguo della formazione didattica dello studente

NB : la figura deve essere ancora definita dal MIUR.

• Altri elementi emersi durante il seminario :

• l’AS/L può essere fatta anche nelle sedi di Istituzioni (BBCC, ecc), meglio a piccoli gruppi data la frequente limitazione del personale
• è bene costruire un diario di bordo dell’alternanza, anche usando le piattaforme web
• se il progetto scolastico di alternanza è triennale la formazione può essere fatta solo (o prevalentemente) al primo anno dell’alternanza (terzo anno di corso della secondaria superiore)
• la riforma dell’esame di stato darà molto peso all’esperienza di AS/L che, in qualche modo, sarà inserita anche nelle prove
• un alunno che non avrà completato alla fine del triennio il minimo delle ore di AS/L previsto dalla legge non potrà essere ammesso all’esame di stato
• gli alunni non ammessi alla classe successiva perdono le ore di AS/L perché nell’anno successivo seguiranno il programma di attività della nuova classe
• il tutor aziendale può essere formatore pagato se svolge la formazione presso la scuola (e non in azienda) ma questa attività deve essere dichiarata nel progetto di alternanza
• la scuola può acquistare materiale di consumo per l’ente ospitante con i fondi dell’alternanza (ad es: carta per fotocopie, …)