HOMEPAGE > CONCORSI > LE PIETRE E I CITTADINI, 2017 > AGIRE BENE PER BEN-ESSERE

La tematica è proposta in particolare alle scuole secondarie di 2° grado

Ovvero alle scuole dove è possibile declinare in modo più completo la competenza di cittadinanza. Il concetto di paesaggio bene comune – così come inteso da Italia Nostra – sottolinea anche il ruolo di ciascuno di noi nella definizione di un nuovo modello di vivere in cui il perseguimento del bene-essere è necessariamente collegato all’equilibrio dinamico tra l’opera dell’uomo e la natura. Questo equilibrio dinamico è il risultato sia di azioni e scelte di “grande impatto”, che di innumerevoli piccole azioni individuali o di ristretti gruppi. Analogamente, la tutela e il perseguimento del bene comune sono (dovrebbero essere) obiettivo e competenza delle istituzioni e dei soggetti economici, politici, culturali e sociali ma anche, secondo il principio della sussidiarietà, impegno e attenzione di ciascun cittadino o organizzazione di cittadini. Anzi, proprio secondo il principio di sussidiarietà, il primo ruolo delle istituzioni dovrebbe essere quello di porre le condizioni per facilitare l’azione diretta dei cittadini.

La tematica proposta alle scuole vuole, appunto, mettere l’accento sulla necessità di assumere comportamenti in sintonia con la finalità sociale ed individuale del bene-essere; vuole invitare gli studenti a riconoscere gli effetti delle loro azioni, a volte quasi inconsapevoli, ad ipotizzare alternative, e provare a sperimentarle concretamente.

Alcuni esempi possibili di questa ricerca-azione possono essere :

• adottare un ambito del proprio territorio (uno spazio verde, una strada o una piazza, il proprio edificio scolastico, un monumento, un museo …), qualificarlo, proporlo all’attenzione locale, tutelare la qualità raggiunta nel tempo; interagire con gli enti locali, la proprietà, il gestore per formulare percorsi di sussidiarietà; determinare occasioni di fruizione; esaminare la fattibilità normativa, economica e operativa delle possibili proposte di intervento e selezionarle secondo criteri di efficienza ed efficacia;

• attrezzare percorsi culturali e di socializzazione; a cominciare da quello casa-scuola (ad esempio, le esperienze di “pedi-bus”) sollevandoli dall’anonimato e dal disinteresse; attuare momenti di animazione e socializzazione lungo questi percorsi; recuperare il tempo e la significatività del percorso casa-scuola a piedi (o in bici) ed in compagnia;

• praticare la riduzione, il riuso ed il recupero dei rifiuti: raccolta differenziata i cui proventi siano destinati ad azioni di solidarietà; concorsi d’arte “riciclata”, concorsi di idee sul riuso; le “librerie di scambio” (prendo un libro perchè ne lascio un altro); il mercatino del baratto; coinvolgimento del tessuto sociale ed economico esterno alla scuola in queste azioni;

• praticare le energia alternative: iniziare dal risparmio; utilizzare correttamente le sorgenti naturali (ad esempio, ripensare la disposizione della classe in ragione dell’illuminazione solare); costruire macchine per produzione di energia alternative (anche riutilizzando “materie seconde”: minipale eoliche, solare termico, );

• l’alimentazione sostenibile: partendo dal valore della filiera corta per il paesaggio e la bio-diversità: i gruppi di acquisto solidale, gli orti urbani; la cultura locale dell’alimentazione (a casa e a scuola); il vivaio scolastico; la banca delle specie a rischio; il compostaggio.

Le scuole possono sicuramente individuare altre opportunità di praticare comportamenti coerenti con gli obiettivi di sostenibilità; per essere coerenti con il progetto proposto da Italia Nostra, tali opportunità debbono avere pratica attuazione e disseminazione.